16 Mar Le prime anticipazioni sul D.L. crisi economica Coronavirus
Emergenza Coronavirus – Assegno per le partite IVA, sospensione di tutti i procedimenti amministrativi in corso, stop scadenze fiscali, smart working.
Di seguito si riportano alcune delle principali novità che dovrebbero essere inserite nel decreto in discussione, con particolare riferimento agli Enti Locali, a professionisti e imprese.
Per i professionisti con partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, dovrebbe essere riconosciuta, per il mese di marzo, un’indennità pari a 600 euro.
Per le attività imprenditoriali più colpite dall’emergenza e per le quali è stata disposta la chiusura (ad es. attività di ristorazione, pub, discoteche, sale bingo, teatri, cinema, attività di educazione ect.) sarebbe prevista la sospensione fino al 31 maggio dei versamenti relativi a ritenute, iva, contributi previdenziali e premi assicurativi.
In arrivo anche la sospensione dei mutui fino a 18 mesi, ma solo per le famiglie in comprovata situazione di difficoltà economica e un bonus di 600 € per le famiglie con figli di età inferiore a 12 anni (c.d. bonus baby sitter; si potrà anche optare per un concedo parentale straordinario, fino a 15 gg.
ENTI LOCALI << Coronavirus/1 – Stop alle scadenze amministrative e alle rate dei mutui, il Dl per gli enti locali
L’emergenza sanitaria sospende fino al 15 aprile il conteggio dei termini di scadenza di tutti i procedimenti amministrativi pendenti al 23 febbraio o avviati dopo quella data, e mantiene validi fino al 15 giugno i permessi e le concessioni di qualsiasi tipo in scadenza fra il 31 gennaio e il 15 aprile. Per i documenti di identità in scadenza nel periodo dell’emergenza la validità è prorogata fino al 31 agosto, tranne che per l’espatrio.
Smart Working
Lo stop generalizzato, a cui sfuggono solo i termini per i pagamenti di stipendi, pensioni e forniture, serve ad aiutare una Pubblica amministrazione che di fatto viene semiparalizzata dalle misure di contenimento del Coronavirus. E che deve applicare la regola generalizzata del lavoro a distanza, o dell’utilizzo massivo di ferie, permessi e congedi quando lo smart working è impossibile, con la sola eccezione dei contingenti minimi in presenza per i servizi essenziali individuati dai dirigenti, come da principio scritto nel Dpcm dell’11 marzo è blindato dal decreto anticrisi.
Giunte e consigli a distanza
Il provvedimento, esaminato ieri dal consiglio dei ministri e atteso oggi in Gazzetta Ufficiale, interviene a tutto campo sulla Pubblica amministrazione e sugli enti locali in particolare. Per questi ultimi, prima di tutto, viene prevista la possibilità di trasferire in modalità a distanza tutta la democrazia locale, perché giunte e consigli si potranno tenere in videoconferenza anche dov’è questa modalità non è disciplinata dai regolamenti locali, a patto di rispettare standard minimi di sicurezza e identificazione dei partecipanti. Per facilitare Smart working dei dipendenti, riunioni a distanza è servizi in rete, si prevede la procedura negoziata senza bando pubblico ma con selezione fra quattro preventivi per gli acquisti di strumenti telematici, preferibilmente con soluzioni cloud.
Stop ai mutui
Sul piano finanziario arriva una miniproroga al 31 maggio per i rendiconti 2019, che nel caso delle regioni potranno essere invece approvati entro il 30 settembre, insieme a 180 giorni per i questionari Sose sui fabbisogni standard. Ma soprattutto il decreto porta lo stop delle rate dei mutui. Solo la sospensione delle quote capitale dei vecchi mutui Mef aumenta la capacità di spesa degli enti locali di 272,9 milioni, ma il provvedimento definitivo dovrebbe fermare anche i mutui Cdp. Le risorse liberate andranno destinate a finanziare interventi eccezionali per contrastare l’emergenza sanitaria, e allo stesso scopo potrà essere utilizzata la quota libera dell’avanzo di amministrazione.
Per la stessa ragione, quest’anno gli straordinari della Polizia locale potranno essere finanziati in deroga ai tetti di spesa. Un fondo da 80 milioni di euro sarà ripartito fra gli enti locali per le spese di santificazione delle loro sedi>>.
(fonte quotidiano enti locali & pa di Gianni Trovati)
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