La Costituzione e la riforma

La Costituzione, ieri, oggi e domani.

Il 20 gennaio il disegno di legge costituzionale c.d. Renzi-Boschi è stato approvato in seconda seduta dal Senato della Repubblica. Adesso il testo dovrà nuovamente passare dalla Camera per il definitivo (e ormai scontato) si.

Dopo sarà il popolo italiano ad avere l’ultima parola; infatti fra qualche mese si dovrebbe svolgere il referendum confermativo sul nuovo assetto dei poteri costituzionali (v. art. 138  sulla procedura di revisione delle leggi costituzionali). Prima di esprimersi a favore o contro la riforma costituzionale, è opportuno conoscerne i contenuti ed avere una buona conoscenza dell’attuale assetto costituzionale.

A tal fine, Palermo Legal mette a disposizione dei cittadini, giuristi e non, la carta costituzionale, com’era nel 1948 nel suo testo  originario, com’è oggi e come potrebbe diventare con le nuove modifiche costituzionali, tanto auspicate dal Governo. In fondo all’articolo, inoltre, troverete un breviario della Costituzione italiana.

Da cittadini e giuristi nutriamo profonde riserve sull’impianto della riforma. In primo luogo, rileviamo una carente “qualità estetica” del disegno di legge costituzionale, specie negli aspetti più importanti (v. ad es. i nuovi art. 57 e 70 Cost.), che ne mina la fluidità e l’efficacia. La Costituzione repubblicana, invece, ha sempre rappresentato un esempio di  “legge chiara, uniforme e precisa“.

Inoltre (e soprattuto), il nuovo modello costituzionale ci appare squilibrato e disomogeneo. Non solo e non tanto per l’abolizione del c.d. bicameralismo perfetto, ma per le funzioni e la composizione del nuovo senato (v. a riguardo il manifesto del comitato per il no al quale Palermo Legal ha aderito).
Infine, ulteriore questione riguarda gli strumenti di partecipazione popolare alla vita democratica del paese, che vengono soggetti a vincoli più rigidi (v. art. 71, c. II Cost.) .

Il nostro dissenso alla riforma non significa affermare che l’attuale assetto funziona ed è immutabile. Così non è, ma siamo convinti che si sarebbe potuto e dovuto perseguire altre strade. Prima di tutto nel metodo: una riforma costituzionale di tale portata dovrebbe essere il frutto di una sana e costruttiva composizione delle diverse sensibilità culturali, politiche e ideologiche presenti nel paese; non può essere essere elaborata, come in questo caso, da una risicata maggioranza parlamentare e da un solo partito. 

Infine, per farsi un’idea libera e completa, riportiamo il parere di chi, invece, considera questa riforma la svolta tanto attesa (v. la Riforma del Senato, il sì dei costituzionalisti: “Svolta attesa da decenni” su L’Unità).

La redazione di Palermo Legal.

⇒ vedi su yuotube l’intervento del Prof. Rodotà dell’11 gennaio 2016


Breviario sulla costituzione italiana

La Costituzione della Repubblica italiana è stata emanata dalla Costituente il 22 dicembre 1947, con 453 voti a favore e 62 contro. Il testo, che è stato successivamente modificato 15 volte, è stato promulgato in edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale n° 298 il 27 dicembre 1947. L’Assemblea Costituente è stata eletta dal suffragio universale il 2 giugno del 1946 in seguito ad un referendum per l’abolizione della monarchia. La Costituzione è entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

La nostra Costituzione ha natura compromissoria perché è nata dal confronto costruttivo fra tre distinte culture politiche e costituzionali: la liberale (erede della tradizione statutaria); la cattolica (segnata soprattutto dalle acquisizioni della dottrina sociale della Chiesa cattolica); la social-comunista (legata ai valori affermatisi con le lotte del movimento operaio). L’antifascismo, la centralità della persona, il riconoscimento dei diritti sociali di tutti i cittadini, l’equilibrio dei valori e la ripartizione dei poteri fra i diversi organi costituzionali sono le caratteristiche fondamentali del nostro testo.

La nostra Costituzione è una norma rigida, modificabile solo attraverso una complessa procedura, formale in quanto contenuta in un documento solenne, votata dal popolo attraverso un organo rappresentativo, lunga in quanto il testo disciplina i principi fondamentali, l’organizzazione e le funzioni dei vari enti e organi istituzionali, scritta cioè contenuta in un documento formale che prevede norme di natura programmatica che richiedono provvedimenti di attuazione e norme precettive direttamente applicabili al caso concreto.

Il testo della carta costituzionale è così organizzato:

1. La prima parte dell Costituzione è dedicata ai grandi principi su cui si basa la Repubblica che non si possono modificare: la forma repubblicana e democratica dello Stato, i diritti inviolabili dell’uomo (alla vita, alla salute etc.), l’uguaglianza di tutti i cittadini, il diritto al lavoro, il decentramento dei poteri e l’unità della Repubblica, la tutela delle minoranze linguistiche e delle confessioni religiose, la promozione della cultura e la tutela dell’ambiente, il diritto d’asilo per gli stranieri e il rifiuto della guerra.

2. La seconda parte definisce quali sono i rapporti tra i cittadini e tra essi e lo Stato. In particolare si articola in: rapporti civili (libertà personale, di movimento, di pensiero etc.); rapporti etico-sociali, cioè quelli riguardanti la famiglia, la salute e l’educazione; rapporti economici (il diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori, i sindacati, l’uguaglianza lavorativa etc.); rapporti politici (diritto di voto, diritto di associarsi in partiti, di proporre leggi etc

3. La terza parte descrive la struttura dello Stato Italiano con le sue istituzioni, spiegando il loro funzionamento. In particolare descrive da chi è formato il Parlamento e come si creano le leggi; quali compiti hanno il Presidente della Repubblica, il Governo e la Magistratura; come sono organizzate le regioni, le province e i comuni e, cosa molto importante, quali sono i meccanismi per difendere la Costituzione e quando è come è possibile modificarla.

4. Ai 139 articoli della Costituzione sono state aggiunte 18 Disposizioni transitorie finali, I-XVIII, cioè degli articoli di vario tipo che riguardano l’applicazione della Costituzione o altri aspetti specifici. Va rammentato che la Costituzione Italiana ha subito numerose revisioni costituzionali, la prima nel febbraio del 1963 e l’ultima nell’aprile del 2012 relativamente al pareggio di bilancio. Inoltre, nel 2013, il Comitato Parlamentare che si occupa della riforme ha dato all’avvio ad una procedura consistente della Costituzione.

Foto del quadro di Renato Guttuso.

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